Spezia, 17 Luglio 2008
La squadra della mia città, lo Spezia, che fallisce dopo essere stata per la prima volta da una vita in B. Sei milioni di euro spariti, libri in tribunale. Gente che ci ha creduto e ha tirato fuori soldi di tasca propria che ora piange, non per modo di dire, piange davvero. Per strada. Non per i soldi, per il sogno che è sparito.
Poi un ciclista, Riccardo Riccò, che stacca tutti in salita al Tour de France. Si becca vittoria di tappa, copertina della Gazzetta e paragoni con Pantani tornato per l’occasione un eroe da imitare e da indicare alle nuove generazioni. In effetti il paragone ha retto. Positivo all’antidoping, interrogato dalla polizia, cacciato dalla corsa. Avanti il prossimo.
Per fortuna che tra due settimane cominciano le Olimpiadi cinesi, lo sport nella sua essenza più pura e pulita. O quanto meno ripulita. Dal sangue dei tibetani.
[note a margine] di [foresto]

3 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    Mi piace lo sport, ma penso che a livello professionistico l'attività sportiva sia dannosa per se stessi e per la società. E non dovrebbe essere così.  

  2. melba ha detto...

    a me spiace per te
    vivere a La Spezia sembrerebbe già una condanna sufficiente :-)  

  3. Anonimo ha detto...

    dai, non si sta così male a spezia. per esempio la sera ci sono un sacco di bancomat illuminati (cit. vergassola)

    foresto ;)  

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