Circo Massimo, 25 Ottobre 2008
Già dall'inizio si era capito dove si sarebbe andati a parare. E non parlo dei cortei, belli e colorati, periodiche processioni sempre meno laiche. Parlo del discorso del segretario, e con esso della linea del partito. Si è capito da subito, dall'elogio dei partigiani e dal biasimo del berlusconi afascista, dal ricordo di Foa e dei Fratelli Rosselli, che quello di oggi sarebbe stato un giorno decisivo per l'ondivaga strategia del PD. Se qualcuno aveva creduto (o finto di credere o fatto credere) che la strada per cacciare berlusconi fosse quella di non nominarlo, beh, oggi quel qualcuno ha riaperto gli occhi. Finchè esiste il veleno del berlusconismo l'unico antidoto è il suo contrario. Il discorso di Veltroni è stato lontano da quei toni tenui annunciati nei quattro mesi di preparazione. E' stato un discorso netto, di protesta prima che di proposta, nel quale la retorica obamiana è stata di nuovo squarciata, qua e là, dal radicalismo, dall'urlo di rabbia. "Il Paese è meglio della destra che lo governa", ha ripetuto Walter come un mantra. Per convincersi, forse, che questo centrosinistra possa ancora essere meglio del Paese e meglio dei propri avversari. Noi lo speriamo. La gente che oggi era là lo pretende.
[note a margine] di [foresto]
però a me quest'idea della superiorità della sinistra non riesce proprio a piacermi