Italia, 28 Novembre 2008
A me questo levarsi di scudi contro il super manager per i beni culturali nominato dal governo non mi suona. Avete presente quella sensazione di non convincimento che sgonfia ogni entusiasmo partecipativo? Da cosa deriva?
Andiamo per punti:
1. Non ho ancora capito quali saranno le esatte deleghe (e mi auguro che qualcuno le sappia) visto che i giornali italiani si soffermano con gran cura solo sul fatto che la persona indicata sia stato amministratore delegato di Mc Donald's Italia come se questo significasse che fino a ieri ha fritto patatine e pulito vassoi.
2. Non sono poi così convinto che un approccio imprenditoriale spinto (e magari anche impietoso) sia un gran male per il rilancio di una risorsa sostanzialmente abbandonata a se stessa come il nostro tanto decantato patrimonio culturale, magari si riuscirebbe a smettere di pensare all'immobilismo come elemento di valorizzazione.
3. Per quanto detto sull'abbandono e sull'immobilismo il fatto che si lamentino tutti, e dicasi tutti, quelli che contro questo abbandono potevano lavorare, essendo investiti da anni di ruoli specifici per la salvaguardia dei nostri beni culturali, mi sembra da solo un buon motivo per tifare per il super manager.
Mi sbaglierò però, per adesso, non firmo.
[ripensandoci] di [il sesto]
io ho piu di una paura.
il ministro è del tutto inadeguato ( " umberto eco? intellettualmente insipido " ) a gestire i beni culturali e il fatto che prenda un tale dal mc donald's aumenta la sensazione di incompetenza intorno a questa materia.
se poi questo riuscirà a farci vivere di rendita di turismo per carità, magari, però per adesso non mi sembra che il patrimonio culturale sia sentito come una risorsa.
e stiamo continuando a criticare un principio...
Tu sai esattamente cosa dovrà fare e quindi quali competenze dovrà avere? Io no. E l'idea che se ne occupi qualcuno dei super esperti che ha firmato l'appello mi fa tremare...
il sesto
Ti dico solo che Gabriella Carlucci (!) ha dato dei miopi ed antiquati a quelli che firmano l'appello: non è un buon motivo per firmarlo?
A parte scherzi, il supermanager (da quello che si sa) potrebbe, ad esempio, decidere che una mostra non è valida, e dunque non stanziare i soldi. Cose del genere. A me, che un incompetente in materia debba giudicare cose del genere, preoccupa.
Oltretutto posso assicurarti che nell'amministrazione BBCC ci sono persone che non avrebbero fatto i danni dei manager di Alitalia etc. Il problema non è il manager: semplicemente, non si fanno le nozze coi fichi secchi. E parlo per esperienza diretta (ambito archeologia).
"Ti dico solo che Gabriella Carlucci (!) ha dato dei miopi ed antiquati a quelli che firmano l'appello: non è un buon motivo per firmarlo?"
No, e nemmeno l'imbecillità di Bondi. Non mi basta.
"il supermanager (da quello che si sa) potrebbe, ad esempio, decidere che una mostra non è valida, e dunque non stanziare i soldi. Cose del genere."
Cose del genere vuol dire poco, individuiamo delle competenze specifiche che una figura del genere può avere e su quelle apriamo il discorso.
"A me, che un incompetente in materia debba giudicare cose del genere, preoccupa."
Fosse l'unico...
"Oltretutto posso assicurarti che nell'amministrazione BBCC ci sono persone che non avrebbero fatto i danni dei manager di Alitalia"
Non ne ho dubbi. Valorizziamoli, tiriamoli fuori a voce alta, facciamo nomi e cognomi di chi lo merita.
Quando sarà fatto firmerò.
Il problema è che in questo paese abbiamo dei pessimi esempi di manager, persone strapagate e che hanno fatto tutto tranne che il loro mestiere.
Non so se è per questo o per la nostra anima "da poeti e navigatori" che la managerialità viene sempre vista come un elemento superfluo, come un'intrusione alla purezza della materia.
Io invece ritengo che sia un bene che la gestione venga fatta da un "incompetente", che mi auguro sia però competente nella sua materia, che non sono i beni culturali, e che abbia l'intelligenza di affidarsi a consulenti competenti quando sarà necessario entrare nel merito.
Domitilla
Caro Sesto, fai una ricerca su Google, e cerca: Salvatore Settis. Tanto per farti un esempio. Poi ne riparliamo.
Ti ripeto: un supermanager non serve. Servono più risorse, altrimenti tutto il resto rimane a livello di chiacchiera. I nostri musei rischiano di chiudere per mancanza di personale, e noi crediamo di risolvere la situazione (drammatica, credimi) affidando la gestione economica ad un supermanager? La logica è la stessa della carta di credito con 40 euri. E' la logica delle toppe, e delle mosse puramente d'immagine. Ma la sostanza rimane zero.
Caro erodoto, sono di Pisa, non ho bisogno di google per sapere chi è Settis. Non so come dire: non mi sembra portatore di freschezza e novità. Sarebbe certamente un consulente competente. Serve altro.
Lo so, ovviamente era "provocatorio"... ;)
Però non capisco perché uno come Resca (non un giovinotto, no?) va bene, ed un luminare della cultura, che peraltro ha nel curriculum impotanti incarichi manageriali al Getty Museum (e dico al Getty) non vada bene. Comunque, siamo messi male. Molto.
Peraltro una delle idee di Resca ripropone un pallino di Tremonti, ovvero vendere beni culturali. Se questa cosa fosse confermata, firmerai l'appello?