Via Livia Gereschi (Pisa), 10 Dicembre 2008
Quanto mi piacciono i graffitari che disegnano su aree degradate, tanto non sopporto gli imbecilli che imbrattano monumenti e muri pubblici e privati con le loro bombolette.
Ma visto che alla stupidità non c'è mai fine, sui muri di Pisa non ci bastavano "Chiara ti amo", "libertà per i compagni anarchici" o peggio ancora "bibat sa resistentia", scritta dall'unico comunista-sardista-nazionalista del mondo. Ieri, in via Livia Gereschi, è apparsa la seguente scritta: Brrr...che freddo.
Popò di imbecille, se hai freddo, oh cosa stai a imbrattà i muri all'addiaccio, stattene in casa.
[ripensandoci] di [ultima raffica delle frattocchie]
4 commenti:
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per contattarci basta scrivere a ilprimocerchio [at] gmail.com
per me è un genio
eccoti: t'ho beccato, sei stato te.
Ritengo che due dei graffiti più geniali mai apparsi a Pisa siano:
1 - Vale, ti sapeva di palombo (era accanto al cancello del parcheggio della camera di commercio, ahimè adesso hanno tinteggiato)
2 - Jawal non fa che tromb*re (sotto le logge di corte san domenico).
Come si evince dal testo, chi imbratta i muri non mi piace.
Ma sui tabelloni di cemento che delimitano il porto di Livorno dalla strada c'era una scritta fantastica:
"Se Dio non esiste, ho buttato via venti anni di moccoli"
In questo caso, credo che la scritta valesse come i graffiti, nel senso che diminuivano la bruttura della zona