Muro, 21 dicembre 2008
Se uno vede altri che, senza capirlo, con dissennata pervicacia, guidano un bus e vanno, a forte velocità, a sbattere contro un muro, che fa? Cerca di impedirglielo. Urla, si sbraccia. Cerca di segnalare l'errore suicida, sente, drammaticamente, che l'evidenza e l'urgenza sono più importanti di qualunque altra considerazione e grida, cerca di impedire che accada. Ecco, noi lo abbiamo fatto. Ora non ci resta che chiudere gli occhi, accucciarsi e aspettare lo schianto. Di questo stiamo parlando.
[il primo cerchio]
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