Torino, 27 Giugno 2009
Non so se varrà tanto ora quanto pesa, come si augura Carlo, nè se saranno in grado di trasformare questo oro in voti congressuali come Mida al contrario. Di certo devo registrare che, finalmente, ai Mille (diventati Piombini) è passata la voglia di compiacere il padre. E in più di un intervento (Marino, Majorino, Gozi, Concia)c'era la rabbia giusta per "uccidere" il padre o, perlomeno, per prenderlo a calci nel sedere.
Pippo e Ivan hanno parlato da leader ma sono ancora lontani dalla dialettica cinicamente concreta dei candidati Dario e Pierluigi che, va da sé, giocano di esperienza. Attendista (e quindi deludente) Debora. Tra la gente qualcuno si aspettava i nomi (Civati/Marino il ticket più gettonato alle 18 in chat) ma si era detto - e coerentemente si è fatto - che non ci sarebbero stati.
Segnalo, infine, i curiosi inserimenti di qualche "giovane sperimentato", tipo Andrea Orlando (già portavoce del partito). Che si vedeva che erano lì per sentire il polso del fenomeno, per saggiarne la pericolosità. Per cominciare, già da stasera, il fuoco di fila. Senza risparmio di piombini.
[chiagia]
Se si vuole fare polemica, almeno non si commettano errori grossolani: Andrea Orlando non è dalemiano, ma veltroniano, e non ha mai fatto il portavoce del governo, ma quello del partito democratico (segretario Veltroni appunto)
Anonimo, l'esattezza dell'analisi non perde nulla con i rilievi che hai mosso.
Francesca Terzoni
Per te forse.... A me lascia molto l'impressione di una imprecisione di fondo, di una suoerficialit@, di una mancanza di conoscenza della situazione, che di fondo rende anche le conslusioni molto povere.
Questione di atteggiamento: io lo confesso, sono molto perfezionista e pretenderei che anche gli altri provassero a non commettere errori certamente minori ma comunque non irrilevanti...
corretto l'errato riferimento al "portavoce governativo"
quanto all'appartenenza di Orlando mi risulta con buona certezza che, dopo la prematura scomparsa di Veltroni, sia attualmente in quota D'Alema (ma non è reato)
chiagia
La perfezione e l'anonimato sono due cose che, sventolate insieme, stridono come un'unghiata su una lavagna.