Il primo cerchio

Si narra che Stalin, dopo aver appreso che Pio XII condannava  duramente le sue azioni, abbia esclamato: "E quante divisioni ha il Papa?"

Questa storiella mi è tornata in mente dopo aver letto questo post di Luca Sofri. Insomma, molti "piombini" pensano che: 1) vogliamo cambiare il mondo (ed il PD); 2) Franceschini e Bersani non rappresentano la nostra epoca; 3) vogliamo dei contenuti seri davvero, ma siamo molto indecisi se presentare una candidatura dei piombini od appoggiare un eventuale terzo incomodo (Chiamparino); 4) l'idea della candidatura autonoma (Civati) ci sembra uno sforzo nobile destinato all'insuccesso con conseguente perdita di credibilità; 5) il regolamento del congresso è fatto per mantenere lo status quo.

Trovo molto singolare questo ragionamento, davvero. Io voglio cambiare il mondo ed il PD (se serve come DNA, ero al Lingotto). A me non piacciono molto i due big per ora in campo (pur con differenze). So benissimo che le probabilità di vittoria per una candidatura autonoma sono scarse. Ma credo anche che i fenomeni "alla Obama" compaiono ogni 30 anni (in USA), e che un eccellente"giovane" come Al Gore (in molte cose MEGLIO di Obama) non ha avuto paura di fare una battaglia di minoranza per acquisire lentamente potere ed aspirare allo scranno più alto.

Per questo, credo che una candidatura nostra, e sottolineo nostra perchè mi sento uno dei ggiovani del PD, sia estremamente opportuna. Per contarsi e vedere l'effetto che fa. Perchè dalle chiacchere ci si muova davvero verso il cambiamento, senza sentirsi già minoranza e pura testimonianza. Per superare il 5% dei voti al congresso. Per far pesare quei voti dopo il congresso. Perchè senza "divisioni" non si fa niente, ha ragione Stalin. Perchè essere ora una corrente innovativa è prepararsi al futuro. Perchè essere una corrente non è necessariamente un male, basta avere il coraggio delle idee e non delle tessere.