NUMERI E VITE
Non mi rassegnerò mai al fatto che le vittime di disastri abbiano un valore diverso a seconda della loro nazionalità.
Per quanti giorni si è parlato dell'11 settembre? Totale vittime? 2986. Qualcuno si ricorda del genocidio dei Tutsi in Ruanda? Morti: tra 800000 e 1000000
Nessuno si ricorda dell'alluvione del 1997 in Bangladesh, 139000 morti, mentre tutti si ricordano del ciclone Katrina a New Orleans, 1836 morti. Tutti si preoccupano dei terremoti a San Francisco o in Giappone, nessuno si ricorda dei 26000 morti di Bam (Iran) e, già oggi, i circa 20000 morti del terremoto in Cina non si meritano le prime pagine dei giornali.
E che dire dell'alluvione della settimana scorsa in Birmania? Nessuno si prende la briga di contarli (30000, 100000, 200000?). Forse mai si saprà, ma poco male tanto non interessa a nessuno.
Ci avete mai fatto caso? Le vittime di un disastro in Europa o in USA hanno sempre un numero preciso (5437, 863), quelle delle altri parti del mondo un paio di cifre (più o meno a caso) e poi tanti, ma tanti zeri: tanti zeri quanto vale la loro vita per noi che siamo nati dalla parte giusta.
[ripensandoci] di [ultima raffica delle frattocchie]

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