ART ATTACK
Marta Meo nel suo blog sempre denso di buoni spunti cita una intervista alla Gelmini e chiosa: "E oggi il Ministro Mariastella Gelmini, già autrice di una proposta di legge sul merito, propone una riforma della scuola con un’impostazione meritocratica che il PD, temo, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare."
Ora, ho sempre ritenuto fondamentale saper fare della sana autocritica ma in questo caso ci stiamo beando solo delle parole altrui. Quando la ministra Gelmini avrà detto come vuole fare le mille cose sacrosante che propone sarò pronto a costruirle un altare ed a venerarla, finora non ha detto assolutamente nulla se non un branco di banalità senza copertura.
Il passaggio sul bullismo è sintomatico: "BULLISMO - Il ministro Gelmini ha poi annunciato la sua ricetta contro il bullismo nelle scuole: «Non saranno più tollerati gli atti che non rispettano i compagni di classe, gli insegnanti, le strutture, il patrimonio comune»".
Apperò, una dichiarazione programmatica.
Insomma mi sembra un pò pericoloso dar più peso alle loro parole (perchè in entrambi i casi solo di questo si tratta) che ai nostri, seppur infruttuosi, sforzi.
A parole siam bravissimi tutti. Fa-fa-fatti?
[note a margine] di [il sesto]
Veramente il governo del Centro-Sinistra faceva schifo anche a parole...e a ogni annuncio del Ministro seguiva una smentita o un distinguo di qualcuno.
Vorremmo i fatti, sì, ma almeno queste signore e questi signori non si smentiscono tra di loro. Diciamo che non lo fanno troppo spesso.
No, in effetti non si smentiscono tra di loro. Ognuno pensa a smentire se stesso.
Aspettiamo a vedere cosa fa la Gelmini, sperando bene ed aiutandola, se cerca di fare cose giuste. Quello che ha fatto il centrosinistra è ormai non più sindacabile nè modificabile.
Appunto, giudichiamo i fatti e non intentiamo processi beatificatori sulle parole. Vale per noi, che valga anche per gli altri.
Intanto alcune parole la Gelmini le ha dette, poi, naturalmente, stiamo a vedere.
E' chiaro che B porta avanti il suo governo sarkozy in sedicesimi, ma gli sta riuscendo.
Certo non siamo qui per compiacerli, ed è ovvvio che li misureremo sui fatti sapendo benissimo (non siamo nati ieri, almeno io no)che loro a parole eccellono e che la realtà è un'altra.
E tra le parole e la realtà, oltre al mare, c'è dimezzo la politica.
Mi si dirà "ma loro comunicano e basta".
Sarò una vittima della buona comunicazione, del resto dopo Sircana, come dire, (non avendo l'abitudine a frequentare i marciapiedi)una boccata d'aria credo di meritarmela anche io.
Pensavo proprio l'altro giorno al governo Prodi, forse la memoria m'inganna, ma di quel governo non ricordo un solo, singolo, momento di gioia, di soddisfazione verso qualche cosa, qualche azione, che non fosse un fatto meramente contabile...
Mi si dirà "la politica non può essere gioia". Sbagliato. Gli italiani ce lo hanno dimostrato.