Firenze, 21 ottobre 2008
Antefatto (ieri): un direttore di un istituto CNR ha annunciato che i soldi sono finiti, che non farà nuovi Co.Co.Co o nuovi assegni di ricerca, e che non potrà nemmeno rinnovare parte di quelli in scadenza.
Oggi: manifestazione regionale contro i tagli e le “riforme” Gelmini su scuola, università e ricerca.
Un ricercatore dell’istituto di cui sopra, laureato da 9 anni, 4 di dottorato e precario da 5 anni, incazzato nero e nello sconforto dopo l’annuncio di ieri, parla con un laureando (24-25 anni) e si sente dire: “Beato te, che almeno sei diventato quasi ricercatore; noi non potremo nemmeno provare a fare ricerca”. Una matricola (di 20 anni), incuriosito dalla maglietta gialla, gli si rivolge così: “Ah, voi siete i famosi RicAt; buon per voi, che almeno vi siete laureati, noi non ci faranno nemmeno laureare”.
Ricordate i sociologi che dicevano che la nostra generazione (quelli di 30-40 anni) sarà la prima generazione che starà peggio dei propri padri? Ecco, oggi c’è anche toccato di sentirci dare del “fortunato”, perché già due generazioni di adulti dopo di noi temono di stare ancora peggio di noi.
Chi sottovaluta le proteste di oggi farebbe bene a riflettere sull’angoscia di tre diverse generazioni che si sentono negato il loro diritto al futuro.
[note a margine] di [giambagià]

0 commenti:

per contattarci basta scrivere a ilprimocerchio [at] gmail.com

 

Copyright 2006| Blogger Templates by GeckoandFly modified and converted to Blogger Beta by Blogcrowds e smanacciato da ilsesto.
No part of the content or the blog may be reproduced without prior written permission.