Venezuela, 17 febbraio 2009
Mentre il pesce sta agonizzando sul tavolo è opportuno che qualcuno, in fretta, decida di ributtarlo nell’acqua. La mia personale sensazione è che ieri sera è davvero morto il progetto PD. Che, ricordiamolo, era nato in contrapposizione all’idea sfascista della sinistra radicale. Era nato sull’ipotesi che si potesse inventare un’opposizione che fosse meglio che antiberlusconista. E che, in questi pochi mesi di liquefazione, ha fatto capire che non si può fare a meno di una politica di sinistra. Che non ci si può quotidianamente dilaniare tra laici e papisti. Che gli elettori si sono rotti le palle dei dibattiti interni tra dalemiani e resto del mondo. Forse bisogna buttare acqua, boccia e pesce. Sedersi a un tavolo e ripartire da zero, con una prospettiva di medio periodo che non escluda ipotesi drammatiche come il ritorno a due differenti partiti, che possano convivere e fare coalizione sul minimo comune denominatore senza far inghiottire al proprio popolo indigeribili rospi. Per poi, alla fine, venire comunque disintegrati alle elezioni. Il vento di destra (ronda su ronda) che sta travolgendo il Paese va in qualche modo fermato. E’ una responsabilità che sta sulle spalle dei nostri litiganti prima ancora che su quelle di BerlusChavez.
[chiagia]
Chiagia, le vecchie case son bruciate. Non mi pare che le difficoltà del PD possano essere ridotte allo scontro tra ex DS e Margherita. Qui manca un'idea di società, una proposta chiara e condivisa su dove deve andare l'Italia. L'ultima idea vincente che abbiamo avuto è stata quella di diventare europei.Oggi che proponiamo?