Pisa, 30 Luglio 2009
Questa storia dell'Università che costringe i precari a tenere lezioni senza compenso è storia antica e infame. Fa parte (ed è solo una piccola parte) di una logica che somiglia al deprecato "nonnismo" delle caserme. Con l'aggravante che per ogni anno, per ogni generazione, aumentano - come se scattassero degli interessi ulteriori - le pretese dei vecchi sui giovani che, peraltro, vedono il loro futuro allontanarsi sempre di più.
A giudicare da quel che sta accadendo forse siamo arrivati
al livello ultimo di sopportazione.
[tanfucio]

4 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    se è proprio vero che mancano soldi (ma io so che non mancano nemmeno gli sprechi...) basterebbe che ogni professore ordinario rinunciasse a 18 euro del suo stipendio e si poteva evitare questa vergogna. Questa soluzione però non è venuta in mente a nessun professore ordinario, chissà perché. I metalmeccanici a volte lo fanno, perché i Professori non scendono dalla cattedra e imparano?  

  2. Anonimo ha detto...

    Magari  

  3. Anonimo ha detto...

    forse perchè non è una soluzione?

    Domitilla  

  4. Anonimo ha detto...

    lo so che non è una soluzione definitiva il fatto che alcuni si riducano lo stipendio a favore di chi è costretto a lavorare a gratis, sarebbe però un gesto concreto e prima di tutto simbolico, che sarebbe importante per capire dove cercarla... questa soluzione  

per contattarci basta scrivere a ilprimocerchio [at] gmail.com

 

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