Al voto o al mare? 4 Maggio 2009

A distanza di qualche giorno ritorno con un altro post del chissenefrega sulla questione del referendum. Mi sto lentamente convincendo a non andare a votare. L'unico freno è la faccia di Calderoli che qualche neurone ribelle mi ripropone tutte le volte che rifletto su questo problema.
Schematicamente, due sono le mie preoccupazioni: a) la vittoria del SI porterà ad un sistema elettorale ideale per Berlusconi, che infatti ha già fatto sapere che non metterà mano a nessuna riforma subito dopo, b) i nostri geni del PD, con la consulenza del filosofo Buttiglione, sono già impegnati nel generare un modello matematico-politico ad almeno 24 variabili che -inequivocabilmente, è ovvio- prevede la caduta del governo dopo la vittoria del SI per mano di una Lega Nord arrabbiatissima e propone un comitato unità nazionale per fare la riforma elettorale.
Infine, sono uomo di contraddizioni: pur considerando il professionismo politico uno dei cancri che divorano il paese, non riesco a fidarmi degli accademici che periodicamente ci spiegano quale sia il modo per salvare questa povera Italia.
[ranieri]

2 commenti:

  1. Anonimo ha detto...

    Stamani, come sai, stavo per scrivere qualcosa di simile.
    Usciti dalla sbornia dell'Election day (battaglia comunque persa, per dire) abbiamo cominciato a pensare con attenzione al contenuto del referendum.
    E secondo me emerge trattarsi, dal punto di vista del PD, di un clamoroso gioco d'azzardo che immagini:
    a) una remota crisi di governo dopo la vittoria del sì alle elezioni (nel remotissimo evento del raggiungimento del quorum);
    b) una improbabile volontà del parlamento di cambiare la legge, senza il PDL;
    c) la fantascientifica idea che, prima o poi, il PD da solo pesi quanto oggi pesa il PDL: ovvero che se la possa giocare alla pari col PDL in un testa a testa per il premio di maggioranza.
    Ecco, io penso che nessuna delle tre cose avverrà. Perchè la Lega non molla il governo, perchè il PDL ostruirà la possibilità di una nuova legge, perchè il PD non riuscirà MAI a raggiungere una tale coesione (pur fondendosi con l'UDC come da piani dalemiani) da giocarsela sul premio di maggioranza. Non finchè si sarà un 30% di popolo di sinistra che porta il proprio voto su IdV o sinistra radicale.
    Quindi sto orientandomi all'astensione.

    chiagia  

  2. batta ha detto...

    Probabilmente è vero, il Pd fa un grosso errore sostenendo il si.
    Ma mi chiedo: perchè sostenere la buffonata tutta italiana dell'astensione=voto contrario? Perchè dite che non andrete a votare, se non volete che passi il referendum? Capisco che siamo pigri e tutto, ma cavolo 5 minuti la domenica mattina per andare a votare un bel NO convinto li troverete pure!

    PS: che poi, il quesito sull'abrogazione delle candidature plurime sarebbe da solo un buon incentivo ad andare a votare. Fatelo per quello, almeno.  

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