Radio, 16 Aprile 2009
Oggi guidavo in piena beatitudine quando la radio mi propone la pubblicità di un noto numero a pagamento per ottenere informazioni o numeri telefonici. Sono un fissato per gli slogan e le trovate pubblicitarie, sopratutto per la pubblicità radiofonica che, non avendo l'aiuto delle immagini, è la più complessa e (a volte) creativa, e quindi il mio cervello, pur distratto, rivolgeva parte della sua flebile attenzione alle cose che venivano dette. Per questo e solo per questo le mie orecchie, a chiusura dello spot, hanno captato la seguente frase: per tutte le informazioni che ti servono "ringa l'xx xx xx". Ringa voce del verbo ringare?
Il mio cervello ha subitaneamente deciso che è in grado di dare al mio corpo l'ordine di uccidere per molto, molto meno.
[cm]
La pubblicità in questione richiama quella che passa in TV sullo stesso prodotto: in quest'ultima ci sono due cavernicoli che storpiano le parole. Lo stesso "motivo" accompagna lo slogan radiofonico. Quindi, la morale è: non guardi abbastanza la televisione.
Oppure la morale è che usare la stessa storpiatura della TV in radio, estraendola dal contesto e non adattandola ad un mezzo in cui la pubblicità è più difficile e richiede molta maggiore attenzione, è una semplificazione che distrugge l'efficacia dello spot.
[cm]
Parla per te. Io ringo abbestia. Du iu ringo?
subitanea fame